domenica 6 aprile 2014

Cantucci a modo mio


I biscotti che oggi vi presento li ho visti preparare in un corso sulla cucina toscana ed erano davvero buonissimi. Io ho deciso, dopo averli preparati nella versione originale, di apportare una serie di modifiche. Ho cominciato con l’aggiungere alle mandorle i pistacchi salati. E non contenta ho continuato a fare variazioni unendo delle amarene  ben sgocciolate dal loro sciroppo. Poteva mai bastare così? E no! Eresia delle eresie ho eliminato anche il Vin santo! Purtroppo ero convinta di averne ancora un po’ e invece era finito. E come rimediare? Ho unito un ottimo passito di Pantelleria. Lo so che in molti si arrabbieranno per come ho stravolto questo grande classico della tradizione toscana. Ovviamente vi chiedo scusa, ma vi garantisco che sono andati a ruba, nonostante siano diventati un’altra cosa rispetto ai veri cantucci di Prato.  
Cantucci a modo mio


Ingredienti:
200   g        mandorle pelate
200   g        pistacchi sgusciati
75     g        amarene
450   g        zucchero semolato
500   g        farina
50     g        burro
3       n       uova
1       n       limone
1       n       arancia
1       n       cucchiaio di miele di acacia
1       n       cucchiaio di vino passito
8       g        baking

Procedimento:
Versare in planetaria tutti gli ingredienti, tranne le mandorle, i pistacchi e le amarene e impastarli a velocità minima con la foglia. Aggiungere come ultimi ingredienti le mandorle, i pistacchi e le amarene e farli amalgamare per pochi secondi. Versare l’impasto sulla spianatoia e formare dei filoncini del diametro di 3 cm, da adagiare su una teglia da forno rivestita di carta da forno. Cuocere in forno a 180° C per una quindicina di minuti o comunque finché non sono troppo scuri in superficie. Una volta sfornati farli raffreddare un po’ e poi tagliarli in diagonale. Cuocere le fette così ottenute per altri 5 minuti a 140 ° C. 


N.b.: Io li ho ripassati in forno per pochi minuti in modo da non renderli perfettamente croccanti perché preferisco mangiarli senza pucciarli.

Un abbraccio e a presto
Paola